Castel di Sangro: Una multa di circa 300 euro è stata inflitta a C.D. di Castel di Sangro per essere stato sorpreso da una pattuglia del Corpo Forestale a raccogliere i Tartufi, regolarmente munito di autorizzazione, senza indossare la giacchetta catarifrangente come previsto da una norma sulla sicurezza venatoria Allegato D – CAPO F) punto 4: Fatto obbligo di indossare giubbini o gilet ad alta visibilità; La delibera n°404 della giunta Regionale del 26 agosto 2013, estende a tutti coloro che, durante la stagione venatoria al cinghiale, si apprestano ad attività ludico ricreative all’interno delle aree ove sia consentita l’attività venatoria (funghi, tartufi, cicoria).
Probabilmente il raccoglitore per una dimenticanza, si è avventurato nella mattinata tra i boschi e le radure alla ricerca del pregiato tubero senza segnalare la sua presenza con il giubbotto arancione. Gli agenti della Forestale, dopo avergli spiegato l’importanza di segnalare la presenza umana tra arbusti e boscaglia, e dopo avergli ricordato che la stagione di caccia al cinghiale è iniziata da qualche giorno, hanno provveduto a notificare la sanzione al malcapitato, il quale ha provato a discolparsi ma senza esito.
“Il colore del giubbino non è percepito dagli animali perciò non ci sono motivi per non utilizzarlo“.
L’importanza di segnalare la propria presenza tra la boscaglia è sicuramente una buona norma, considerando che i rischi di essere impallinato da un cacciatore alle prime armi è molto alto, in quanto il neofita è spesso travolto dalla frenesia e dalle emozioni primordiali della caccia. In tantissimi casi, alcuni anche nella nostra regione, si è verificata l’uccisione di un essere umano, scambiandolo per un animale selvatico, dettato con molta probabilità dall’inesperienza del cacciatore ma anche da una non perfetta vista oculare.
Non dobbiamo sottovalutare questi aspetti, specialmente quando a rischiare la vita è proprio qualcuno che predilige la sana passeggiata tra i boschi per raccogliere i frutti della terra.
art.di.red.