SULMONA – Continuano incessantemente, con delicatezza e con il massimo riserbo, le indagini dei Carabinieri del Comando Compagnia di Sulmona, coordinati dal Capitano Francesco Nacca, in merito all’incresciosa vicenda della 14enne della quale sono state divulgate immagini “senza veli”, su telefonini e su Facebook, ad opera di ignoti. Nelle scorse ore alcune persone che potrebbero fornire elementi utili al fine delle indagini che mirano a risalire ai responsabili dell’assurdo e insano gesto, sono state sottoposte a interrogatori assistiti.
Incredulità e sgomento in tutto il comprensorio, che si stringe intorno alla ragazza e ai suoi familiari, coinvolti con grande imbarazzo in questa in questa sconcertante vicenda. Vicenda che nasce, come già detto, da un’ingenua leggerezza costata cara a questa povera ragazza, colpevole solo di aver passato una sua foto nuda ad una persona che credeva amica. Una ragazza che proprio in virtù della sua buona fede e della sua semplicità, tipica dei 14 anni, mai avrebbe immaginato tali conseguenze a suo carico.
A carico dei responsabili dell’infame e irresponsabile gesto, si ipotizza il reato di “diffusione di materiale pedopornografico”, un reato che per molti aspetti è procedibile d’ufficio, al di la delle querele sporte della parte offesa dal reato. La 14enne, come già scritto, dopo essersi scattata una sequenza di foto con il telefonino, le ha passate a una persona amica e nel giro di qualche ora, sono finite sui telefonini di centinaia di persone.
Il materiale in possesso degli uomini dell’arma e i recenti interrogatori potrebbero dare una svolta alle delicate indagini; a creare l’account Facebook non si può escludere possa essere stato un maggiorenne. Dure le condanne della gente nei confronti di questo scherzo vile e insano. Qualcuno commenta che la vittima, mai come adesso, merita comprensione, vicinanza e grande sostegno psicologico.
L’invito è rinnovato: prestare attenzione a divulgare immagini tramite mms anche se ad amici, e soprattutto su Facebook e altri social network, tutte cose che potrebbero essere pubblicate e divulgate in merito ad abitudini personali, contatti e quanto di più intimo ci appartenga. Attenzioni che spesso possono evitare spiacevoli inconvenienti, che potrebbero essere molto più gravi di quanto accaduto all’ingenua ragazza di Sulmona, come spesso si legge sui fatti di cronaca.
P.M.