SANT’ANGELO DEL PESCO – Sapete qual’è il colmo per la Fondovalle Sangro, la strada della SEVEL, della Honda, delle centinaia di aziende altosangrine e mediosangrine, la strada dei camion? Noi diremmo proprio, essere chiusa ai camion. Eppure, tra le ordinanze che fanno pensare su due piedi ad uno scherzo, ma che poi si rivelano invece essere incredibilmente reali, ce n’è una emessa dall’Amministrazione Provinciale di Isernia, la n. 11 del 25 Giugno 2013, che sta innescando una serie di malumori crescenti nell’Alta e Bassa Valle del Sangro e nell’Alto Molise.
L’oggetto di questa Ordinanza recita testualmente: S.P. 88 “Sangrina”, S.P 88 Var. e S.P 88 dir S. Angelo del Pesco, ISTITUZIONE DIVIETO DI TRANSITO AI VEICOLI DI MASSA A PIENO CARICO SUPERIORE A 7,5t (escluso residenti Castel del Giudice e S. Angelo del Pesco) a decorrere dal 01 Agosto 2013 sino a nuova Ordinanza.
Le difficoltà economiche del momento, la mancanza di risorse nelle casse delle regioni e la spending review, impongono restrizioni tali da pregiudicare il normale svolgimento delle amministrazioni pubbliche, ma delle volte ci si domanda se almeno trovare soluzioni sensate prima di emanare alcune ordinanze assurde sia ancora gratuito.
Questa S.P. 88, altro non è che la variante di S. Angelo del Pesco appena dopo l’interruzione della S.S. 652 di Fondovalle Sangro, ultimata circa 3 anni fa. Gli effetti di questa ordinanza potrebbero essere distruttivi: ad esempio, un camion che desideri raggiungere Quadri da Castel di Sangro non potrà più percorrere la S.S. 652 ma dovrà, come cita l’Ordinanza, “percorrere il tratto alternativo costituito dalla F.V. Trigno (S.S. 650) e dalla Statale Appullo-Sannitica (S.S. 17). Se fosse stata una burla avrebbe sortito l’effetto esilarante per la battuta, ma le cose sono realmente pubblicate nell’albo comunale delle 10 Amministrazioni locali.
In parole povere, un camion che dovrà fare Castel di Sangro – Quadri o anche Castel di Sangro – Lanciano a partire dal 1 Agosto dovrà passare per Sulmona o per Isernia… Siete mai andati a Pescara passando per Milano solo per poter sfruttare l’autostrada a tre corsie? Ecco, più in piccolo è una cosa simile a questa ciò che chiede la Provincia di Isernia. Tutte le ditte di trasporto merci, materiali edili, forniture per supermercati e quant’altro dovranno allungare le distanze, in alcuni casi, di circa 80 km, oppure percorrere stradine di campagna quasi impossibili con mezzi dalla lunghezza di svariati metri.
Tra i capifila di questa “lotta all’Ordinanza”, c’è Michele Di Franco: “In questi giorni ho incontrato sette sindaci del territorio e tanti imprenditori del settore trasporti, i quali hanno manifestato la loro perplessità riguardo la vicenda e si sono impegnati ad intercedere presso l’Amministrazione Provinciale di Isernia affinché venga chiesto l’annullamento dell’Ordinanza in oggetto. Diversamente verrà proposto l’annullamento presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Molise (TAR) per interruzione di pubblico servizio. In questi giorni seguiranno altri incontri con i sindaci del territorio per scongiurare la chiusura di un tratto vitale per il commercio del nostro comprensorio permettendoci di raggiungere località nelle provincie di Chieti senza difficoltà. Una situazione ancor più paradossale, proprio quando mancano pochi mesi al completamento della variante di Quadri che permetterà di snellire il traffico congestionato del comune”.
Come si dice, oltre al danno (strada in costruzione da 40 anni…), anche la beffa.