CASTEL DI SANGRO – L’imprenditore Edoardo Taglienti, che opera nel settore dell’abbigliamento a Castel di Sangro, è stato condannato a due anni di reclusione dai giudici del tribunale di Sulmona, che si sono riuniti in seduta collegiale presieduta dal Dottor Di Benedetto, i quali hanno riconosciuto la piena colpevolezza dell’imputato accogliendo la richiesta avanzata dal Gip.
La vicenda giudiziaria nasce nel 2009, quando un fornitore dell’attività del Taglienti si vedeva costretto a rivolgersi al Tribunale di Sulmona, chiedendone il fallimento a seguito di un credito di 14 mila euro che ormai si protraeva da tempo. Stando all’accusa poco prima che il Tribunale di Sulmona dichiarasse il fallimento della sua attività, il Taglienti distraeva dalla sua vecchia attività merce per un valore di circa 105 euro, effettuando un conferimento in natura della merce a beneficio della madre con la quale aveva dato vita successivamente ad una nuova società. Il tutto probabilmente, secondo l’accusa, è stato posto in essere per consapevolezza di una sentenza negativa nei suoi confronti.
Ieri la condanna che è stata duramente contestata dall’Avvocato Alfredo Branchetti, il quale ha già annunciato un ricorso in Appello, poiché nel procedimento giudiziario e nella condanna non vi sono assolutamente prove che costituiscono l’elemento oggettivo del reato, ovvero non vi è né la prova, né il valore, né la qualità e la quantità della merce, presumibilmente distratta dal suo assistito. In buona sostanza un vicenda ancora tutta da definire.