ATELETA – Ci sarebbe una sorta di piano “anti tradimento” dietro la squallida vicenda che ha sconvolto l’Alto Sangro, e che ha coinvolto due cognate locali determinando il rinvio a giudizio di Sergio D’Alessio, indagato per estorsione, induzione alla prostituzione, minacce, ingiurie, stalking e violenza sessuale.
A segnalare il “gigolò” alle due cognate, che prima avrebbero usufruito delle sue prestazioni sessuali a pagamento e poi lo avrebbero denunciato per i reati sopra indicati, sarebbe stata un’amica in comune, preoccupatissima per una presunta relazione che una delle due donne avrebbe avuto con suo marito: in buona sostanza un efficace tentativo di distrazione di questa dalla relazione con lo stesso.
Il processo a carico dell’uomo si aprirà il 25 giugno prossimo, solo allora emergeranno le verità processuali di questa singolare vicenda. Da alcune testimonianze è emerso che una delle due donne, nel capodanno 2011, avrebbe lasciato la famiglia con la scusa di assistere un anziano malato in ospedale, trascorrendo il capodanno in compagnia del D’Alessio. Dalle carte del processo, emergono particolari che delineano uno spaccato umano imbarazzante. Nel piccolo paese la gente evita di commentare, solo qualcuno lo fa, perdendo una buona occasione per tacere, quindi non dimostrare quanto sia poco delicato e intelligente.
“Sono storie delicate”, commenta un uomo quasi coetaneo di una delle donne, “le persone coinvolte hanno famiglia, figli, appartengono a famiglie normali e per bene, hanno vicende personali per alcuni aspetti anche tristi. Quanto purtroppo emerso, fino ad oggi ha fatto del male solo a loro, e forse dimostra quanto siano state leggere e ingenue. Per loro è un momento difficile, imbarazzante, credo sia giusto portare rispetto e mantenere quel silenzio che la delicatezza delle vicenda richiede, evitando futili commenti, ironie, lasciando che sia chi di dovere a far luce su questa torbida, imbarazzante e triste storia. Il paese, purtroppo e ingiustamente, ne risente, come ne ha risentito anche in occasione di un altro episodio avvenuto qualche mese fa e finito sui giornali. Questo si che mi dispiace davvero tanto”.
Art. di Red.