– E’ stata la tradizionale ‘ndocciata ad aprire la “Grande vigilia agnonese”. Dopo quella ‘turistica’ dell’8 dicembre, gli abitanti hanno assistito all’evento come vuole l’antica tradizione, cioè la sera prima di Natale. AGNONE
A seguire, la classica “Natività”, messa in scena nella Villa Comunale di via Marconi, giunta alla sua 51 edizione.
Il tema quest’anno è stato “Le tentazioni di Gesù….e dell’uomo di oggi”. Il Cenacolo Culturale Francescano “Camillo Carlomagno”, in collaborazione con la Pro Loco e l’Oratorio Giovanni Paolo II, ha riproposto la storia della nascita di Gesù così come raccontata nei vangeli, con il testo e la sceneggiatura a cura di Giorgio Marcovecchio e le selezioni musicali di Roberto Carlomagno.
Tanti gli interpreti e i collaboratori, che si sono impegnati per un’ottima riuscita, in un’atmosfera suggestiva ed emozionante. Ma c’è stata una grande sorpresa, cioè che si è voluto dedicare la Natività all’ospedale Caracciolo di Agnone, nella fase più critica della sua storia.
Per questo, il momento della nascita non è stato quello tradizionale, che siamo abituati a vedere nel presepe: Gesù, Giuseppe e Maria all’interno della capanna, con un bambino in braccio, amorevolmente avvolto in fasce e circondato dai pastori. In foto si vede sì la capanna, ma accanto ad essa ci sono due persone in piedi, in camice bianco. Al momento di inscenare la nascita, i fari luminosi sono stati puntati sull’ospedale, che si trova a ridosso della villa, da dove, scendendo lentamente la gradinata, sono arrivati i due medici con il bambino in braccio, e lo hanno portato fino in grembo a Maria.
Un gesto molto forte, per ricordare che “ad Agnone da quest’anno nascerà simbolicamente solo il Bambin Gesù, in quanto non c’è più il Punto Nascite, che ha aiutato migliaia di madri a mettere alla luce i propri figli.” Ricordiamo che dal 1 novembre nell’ospedale non è più possibile effettuare parti, in quanto il reparto è stato smantellato e il Primario trasferito ad Isernia.
I ragazzi nati nel 1995, ovvero l’anno in cui Giovanni Paolo II si recò in visita ad Agnone, hanno preso la parola per ripetere la frase che il Santo Padre pronunciò in quell’occasione, e che è diventata lo slogan della lotta in difesa dell’Altomolise: “Non rinunciate a progettare il vostro futuro”. Un modo suggestivo ed emozionante per lanciare ancora una volta un forte messaggio: non arrendersi.
Adele Moauro