AGNONE – “Ricordiamoci che Luigi Gamberale, a cui il CSAM è intitolato, esortava gli agnonesi ad essere forti, indipendenti, a non arrendersi davanti alle difficoltà e a rimboccarsi le maniche per creare il proprio avvenire. Da queste parole dobbiamo trarre la spinta per mettere in campo tutte le nostre riflessioni e capacità, ed essere cittadini ‘attivi’ e non ‘parassiti’.
E’ questa la direzione in cui il Centro Studi si muove, per mantenere viva la comunità altomolisana.” Con queste parole esordisce F.P.Tanzj, presidente del CSAM, alla presentazione della ristampa del volume di Luigi Gamberale, “Il mio libro paesano”, che offre uno spaccato di vita storico, culturale, sociale ed economico dell’Agnone ottocentesca. Anche l’assessore provinciale Di Lucente, nel suo intervento, si è soffermato sull’importanza sociale della cultura, che non è affatto un bene minore, una sorta di ‘otium’, ma va coltivata per il suo riscontro pratico.
All’evento è intervenuta abbondantemente la cittadinanza, specialmente per ascoltare Sebastiano Martelli, docente di Letteratura italiana all’Università di Salerno, che ha scritto il saggio introduttivo al libro, e Giorgio Palmieri, direttore della collana “Lo Scrigno”.
Nel ripercorrere la storia editoriale del volume, Palmieri ha messo l’accento sull’attualità, rimarcando la crisi a cui vanno incontro oggi le piccole case editrici: “La situazione della lettura in Italia è tragica, perché gli italiani leggono pochissimo e la reputano solo un momento di relax, senza vederne i fini pratici e sociali. Ciò va a favore delle grandi case editrici, ed a sfavore delle piccole, che di questo passo, a lungo andare, rischiano la scomparsa.”
Adele Moauro