ISERNIA – E’ di poco tempo fa la decisione del Tar di bloccare l’impianto dell’eolico nell’area archeologica di Pietrabbondante, che già di sfruttamento illegale del vento, nell’Altomolise, si torna a parlare un’altra volta. Ricordiamo che lo scorso autunno la Procura di Isernia aveva aperto un’inchiesta sull’energia del vento, perché voleva vederci chiaro sull’eolico in tutto il territorio provinciale, e nel mirino c’era proprio il sito di Pietrabbondante.
A puntare il dito contro, Emilio Izzo, segretario regionale della Uilbac, il quale lamentava lo scempio in un sito di inestimabile valore archeologico, con la presenza di un teatro italico risalente al II sec. a.C. Come è proceduta la faccenda, ormai è cosa nota. Ora, la questione dello sfruttamento dell’energia derivante dal vento torna alla ribalta, perché, grazie ad una vasta operazione di specifico controllo del Corpo Forestale di Isernia sul territorio provinciale, riguardante la selvaggia installazione di antenne anemometriche, strumentazioni funzionali alla misurazione del vento e propedeutiche all’eventuale insediamento di parchi eolici, è venuto fuori altro.
Il risultato della campagna di controllo, infatti, è stato la denuncia alla Procura della Repubblica del capoluogo pentro di ben 20 antenne e di altrettante imprese, i cui Rappresentanti Legali sono stati deferiti all’A.G. per inosservanza delle norme in materia di vincolo paesaggistico, previste dal D.l.vo 42/2004 e in materia urbanistico-edilizia, secondo quanto stabilito dal D.P.R. 380/2001. Questo perché la posa in opera delle torri anemomentriche è avvenuta in totale assenza di titoli abilitativi.
Il sequestro, su disposizione della stessa Procura, è avvenuto in tre comuni dell’Altomolise: Vastogirardi, Pescopennataro e Castel del Giudice. I controlli nel campo specifico delle strutture per l’eolico, tuttavia, non si fermano qui, perché gli uomini della Forestale non escludono qualche altro importante tassello di una situazione che si è sviluppata in spregio totale di una sequenza di norme a tutela dei cittadini (per esempio, gli usi civici).
Adele Moauro