AGNONE – Tanti i messaggi del vescovo della diocesi triventina, durante l’omelia in onore di S.Francesco Caracciolo, e dell’ospedale a lui intitolato. Mons. Scotti ha ricordato i tempi difficili che stiamo vivendo, di grande crisi economica, politica e morale e sociale. Questo tanto a livello globale quanto a livello locale.
Nella denuncia contro un mondo che non ha più a cuore il bene pubblico (in termini di vita, salute, lavoro, istruzione, dignità), ma solo quello personale, ha invitato tutti a fare il mea culpa per l’impoverimento a cui l’intera diocesi sta andando incontro. Non ha fatto sconti a nessuno, neanche a chi ha subito passivamente e in silenzio, incurante delle probabili conseguenze.
Tanti i cittadini di tutto il circondario molisano e abruzzese che lo hanno seguito nel corteo, giovani, adulti e anziani, anche se forse avrebbero potuto esserci molti più agnonesi. Un lungo corteo caparbio, sicuro nelle sue richieste, forte nelle sue convinzioni. Presenti le forze politiche locali, pronte a non tirarsi indietro davanti a un fronte di protesta comune e a lottare per una giusta causa.
E se il sindaco di Agnone, consapevole della delicatezza e gravità della situazione, ha reputato che durante la manifestazione il silenzio fosse d’oro, valendo più di mille parole, le opposizioni hanno invece detto la loro. Nuovo Sogno Agnonese ha sfilato, ricordando tuttavia che le dichiarazioni precedenti, a proposito del “non fatto”, sono ancora valide. E che “il giorno della vergogna”, cioè quello del sodalizio tra il Comune di Agnone e il Piano di Rientro, non si dimentica e non si cancella partecipando a una fiaccolata.
Dello stesso avviso i Rinnovisti. Speranzosi nel futuro ma fortemente delusi da decenni di privazioni e passività, arrabbiati per le promesse disattese, hanno “rinnovato” l’invito alla maggioranza a dimettersi: “E’ un grande atto di coraggio, ma poteva e doveva essere fatto prima”.
Anche l’ex Assessore Regionale, Candido Paglione, è intervenuto, dichiarando di vedere nella manifestazione un barlume di rinascita, un riscatto delle forze e delle intelligenze, pronte ad una nuova idea di sviluppo. Cosa possibile solo con la guida di una classe dirigente adeguata e determinata, che investa e progetti anche per chi è più ai margini.
Ma a spegnere tutti i fuochi di polemica è intervenuto Don Francesco Martino: “Questa non è una manifestazione di politici, né per politici, perché Agnone non è una passerella dove sfoggiare fasce e stendardi. Chiunque voglia partecipare deve farlo solo in veste di cittadino e di cristiano, di abitante dell’Altomolise, che non vuole più sentire chiacchiere, promesse e bugie”.
Adele Moauro