OPI – Anche quest’anno si rinnova in paese l’appuntamento, ormai consueto e tanto atteso, della Festa di Primavera: “Antichi mestieri”.
Sabato 1 maggio giunge, infatti, alla sua sesta edizione l’evento che permette di ammirare, negli scorci e nei vicoli del suggestivo borgo montano, gli “Antichi Mestieri” della civilta’ contadina riportati in vita dagli abitanti che indossano, per un giorno, abiti di anni passati e diventano: contadini, artigiani, mercanti, maniscalchi, pastori, boscaioli e mulattieri sotto l’occhio curioso e attento dei turisti.
La manifestazione si colloca nell’ambito delle iniziative promosse dalla Pro Loco di OPI per chiudere, almeno per un attimo, le porte all’era post moderna e all’era di internet, accompagnando i turisti in un viaggio unico ed irripetibile nella storia delle terre d’Abruzzo e delle sue tradizioni.
La giornata sarà caratterizzata da tre momenti di particolare interesse. Sara’, infatti, possibile osservare gli artigiani, sia locali che provenienti da altre zone, impegnati nella dimostrazione dei mestieri più significativi: il pastore che tosa le pecore, il mulattiere che munge le mucche e prepara il formaggio,il fabbro che batte sul ferro rovente e crea dalle sue mani oggetti di un sapore passato, la donna che lavora il tombolo. Gli artigiani scendono in piazza e lungo le vie del centro storico ripropongono le più belle ed antiche attività legate al mondo pastorale e a tanti mestieri, alcuni dei quali ormai scomparsi.
Durante la passeggiata per le vie del borgo, si possono degustare i prodotti tipici di questo angolo di terra d’Abruzzo come: la “minestra del pastore”, arrosticini, miele, marmellate, formaggi, liquori, pane e dolci tradizionali. Tutte le piazzette e i vicoli del centro storico si trasformano in vere e proprie botteghe artigianali, ospitando animali, oggetti di rame, attrezzi ormai quasi tutti scomparsi e di qualsiasi natura.
Per un giorno il villaggio staccherà la spina col presente e anche i turisti dovranno “stare alle regole”: niente auto, solo muli e cavalli, niente elettricità, solo fiaccole e candele fin quando arriverà la notte e il borgo, come d’incanto, si vestirà di allegria, musica popolare, canti, danze, il tepore di un falò e di un’atmosfera magica.
Questa e’ una manifestazione nata da poco ma antica come il mondo. Con questa festa si vuole cercare di tutelare gli “Antichi Mestieri”. Siamo convinti che fare turismo significhi anche promuovere, per non dimenticare, le nostre tradizioni, gli usi e i costumi di una volta. Oltre a rappresentare uno strumento di conoscenza del territorio, aiuterà tutti a ritrovare la manualità ed il legame con le cose passate, che, con l’avvento della tecnologia sono andate un po’ perse.