CASTEL DI SANGRO – Dopo il grande successo di pubblico e d’incassi ottenuto dal film di Checco Zalone, “Che bella giornata”, Ecodelsangro ha raggiunto per voi Medhi Madloo, il Sufien del film, un giovane attore da sempre vicino al nostro territorio.
Medhi, sei un ragazzo giovane e, come attore, diciamo che “Che bella giornata” è stato il tuo primo grande lavoro che ti ha aperto le porte al mondo del grande schermo. Quale pensi sia stato l’elemento grazie al quale il regista Gennaro Nunziante ha scelto proprio te per la parte di Sufien?
Penso che l’abbia convinto la mia determinazione a rendere quanto più credibile il personaggio di Sufien. E’ importante attenersi alle scelte e decisioni del regista, ma è altrettanto importante dare vita al proprio personaggio. E’ questo che ogni regista cerca. Il giusto dosaggio di coerenza con le scelte registiche e personalità dell’attore.
Lavorando al fianco di un personaggio come Checco Zalone sicuramente non ti sarai mai annoiato e ci saranno stati una marea di episodi divertenti, puoi raccontarcene uno?
Certo, di momenti esilaranti non ne sono mancati. Non mi sento di citarne uno sopra gli altri. Diciamo che l’allegria era presente in forte dose. Ma quando si andava in scena, la professionalità prendeva il sopravvento.
Leggendo il tuo curriculum, si può notare una passione per l’arte non unilaterale, ma che si dirama in tutte le direzioni: film, cortometraggi, rappresentazioni teatrali, racconti. tuoi progetti futuri su quale campo vertono? Puoi darci un’anticipazione?
Sicuramente continuerò la mia carriera da attore al cinema e al teatro. Ma amo scrivere. Ho diversi progetti da portare a termine, per cui ho ricevuto proposte editoriali. Un futuro da attore-scrittore si fa concreto per me.
Sei nato a Roma, ma cresciuto in Abruzzo, studiando prima ad Avezzano e poi presso l’università di L’Aquila, cosa rappresenta per te questa regione?
Io sono un romano, abruzzese di adozione. L’Abruzzo è una regione magnifica e meravigliosa. Ricca di arte e tradizioni. Gli abruzzesi sono persone forti e di carattere che in parte, hanno contribuito a formare la mia personalità. Sono molto grato all’Abruzzo.
Rimanendo sul tema “Abruzzo” hai partecipato al film “La Città Invisibile” una storia sul post-terremoto di L’Aquila, inoltre sei testimonial della Croce Rossa Italiana, qual è il tuo parere a tutt’oggi sul sisma e sul dopo terremoto?
Un evento sconvolgente e terrificante. Sono del parere che le istituzioni e i cittadini dovrebbero rimboccarsi le maniche insieme per superare il momentaccio. Le speculazioni devono cessare e si dovrebbe creare quell’armonia tra istituzioni e cittadini che fino ad ora, secondo me, non c’è stata. Non c’è colpa. E’ solo questione di mettere da parte gli interessi personali per il bene comune.
Fabrizia Minnini