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Archivio storico EcoDelSangro.it

LA TESTIMONIANZA – TROPPE INESATTEZZE SULL'ANTICA STORIA DEL CASTEL DI SANGRO CALCIO. PEPPINO DI TOMMASO, SCRIVE AD ECO.

25 Marzo, 2011 viteliu Archivio storico EcoDelSangro.it 453

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CASTEL DI SANGRO – Quello che mi induce a scrivere e’che ho letto il sito wikipedia sulle origini e la storia del calcio a castel di sangro. invito coloro che si imbattono in questo sito di non prendere  tutto per oro colato ma di informarsi meglio. vorrei  dare un mio modesto contributo a tal proposito. non sono depositario della verità  assoluta, ma gli anni che ho,  mi consentono di ricordare tanti avvenimenti soprattutto calcistici verificatisi nel corso di decenni.

Spero che qualcuno  possa ovviare a questo inconveniente. il sito wikipedia recita all’incirca cosi: non si hanno notizie sulle origini del calcio a castel di sangro. si pensa che appena dopo la seconda guerra mondiale,  il paese era  distrutto,  c’erano solo macerie e tanta miseria. un sacerdote di nome don Arbete faceva giocare i suoi giovani con dei palloni improvvisati fatti di spaghi e stracci. sfidarono un paese vicino e da allora non smisero piu’, fino a quando parteciparono ad un campionato ufficiale.

L’anno di riferimento dell’inizio dell’attivita’  e’ il “1953”,quindi secondo loro il”castello” esordiva a partire da quella data. e non avevamo un passato ed una tradizione calcistica alle spalle. non capisco da quale almanacco abbiano attinto queste notizie. tutto cio’ non rende merito a quelli che hanno dedicato del tempo     e qualcuno anche tanto denaro per lo sport castellano.. per smentire wikipedia ci sono molte testimonianze. la prima e’ che  esiste il campo sportivo “ teofilo patini”    dagli anni trenta e non fu costruito tanto per,  ma si svolgevano tornei e gare di calcio.

Sul nostro campo si esibivano rappresentative romane e napoletane. Altra testimonianza e’ che alcuni familiari del direttore Fusco, romani, originari di Alfedena, erano  calciatori affermati. Tra questi Nicola Fusco, capitano del Catania in serie B e Tonino Fusco che calcava il glorioso campo  “Testaccio”, in quella Roma per intenderci del primo scudetto.

Spesso con i colleghi ed amici venivano a giocare qui  a Castello. Nell’immediato dopoguerra, anche se il paese era distrutto quasi totalmente, la prima attivita’ che ebbe una ripresa rapida fu il calcio che per i castellani era motivo di massima aggregazione. all’inizio della seconda metà degli anni quaranta,la squadra locale si iscriveva ad un regolare campionato regionale e le squadre partecipanti erano: il giulianova,il nereto, l’orsogna, il pratola peligna, il popoli, il raiano, il bussi e tante altre cittadine abruzzesi.

Dopo alcuni tentativi,vincemmo,il campionato 1948/1949  l’anno successivo(1949/50), eravamo nel campionato superiore denominato di “promozione” ,che non era la stessa di categoria di adesso, perche’allora era a carattere nazionale. nel corso degli anni ci sono state varie riforme e i campionati hanno assunto diverse denominazioni tanto  che il campionato di promozione divenne a carattere regionale e non esisteva ancora la serie “d”, chi vinceva,era promosso in serie”c”. . il nostro girone del 1949/50 vedeva schierate squadre di tre regioni: l’umbria con il foligno, spoleto, tolentino e marsciano(citta’ di antognoni). le marche: con ascoli piceno, fermana, castelfidardo, fabriano.

L’Abruzzo  con: l’aquila,teramo,chieti,vastese,lanciano,avezzano, rosetana e la societa’ sportiva”castel di sangro calcio”. il castello inizio’ alla grande battendo in casa il teramo 3-0.

Non mancarono le soddisfazioni, tra le quali le vittorie  contro l’ascoli  in casa  ed in trasferta ,entrambe per 1-0, ad ascoli segno’ la rete un castellano d.o.c.:valentino rossi. abbiamo rivinto ad ascoli quasi 50 anni dopo in “c1”,con lo stesso risultato:1-0, ilgoal segnato da manolo pestrin,castellano di adozione. purtroppo il campionato”49/50” ebbe dei costi di gestione altissimi, i giocatori erano tutti stipendiati,fatta eccezione per qualche  calciatore locale;  .il presidente signor aldo berardinelli, rimise di tasca propria tanti soldi.

L’anno seguente  la squadra dovette abbandonare l’attivita’ufficiale. si ricomincio’ a giocare solo a livello amatoriale per noi ragazzini di allora fu una amara delusione. l’unica consolazione era quella di rammentare i nostri beniamini come nicola bonelli capitano di tante partite, aldo murolo,calciatore sindaco,dorino verlingieri, i fratelli perpetua,bertozzi casimiro il toscano l’allenatore Bon,  il centravanti di Muzio, la mezzala Teti, il mediano Sion, il portiere Bove, tanti tanti altri.per fortuna dei ragazzi che  esisteva l’azione cattolica gia’ da tempo, e non aveva mai smesso di offrire la possibilita’ a tanti  di giocare al calcio e il sacerdote a cui si riferiva wikipedia era don adelchi sansonetti  non don arbete,e  ai suoi giovani forniva palloni normali ,non fatti con spaghi e stracci,  la squadra aveva  una bella divisa giallorossa a strisce verticali. nel 1953 nasce il c.e.p. (centro educazione popolare) con l’omonima “polisportiva”che si iscrisse ad un regolare campionato regionale e cosi ricomincia  il calcio ufficiale a castello (1953/1954). era un ritorno all’agonismo  e non un inizio. (quello che mi preme far sapere a chi e’ all’oscuro come wikipedia)

Dopo il primo campionato con elementi della zona,l’anno seguente si decise di utilizzare calciatori forestieri che avevano dei costi. mancando le risorse necessarie, si finiva sempre con i bilanci in rosso,rischiando di non poter partecipare al campionato successivo. nel campionato 1957/58,dovemmo ripiegare in molise che  dipendeva dalla lega campana.

Vinse la nostra “polisportiva” e la lega abruzzese ci inseri’ nel proprio campionato regionale di promozione che annoverava squadre  come lanciano,sulmona,santegidiese,termoli,procalcio pescara, carsoli chieti scalo e tante altre squadre fortissime. quel campionato(1958/59),non prevedeva retrocessioni, ma come al solito,le spese di gestione non ci consentirono di terminare il torneo,tanto che l’anno dopo dovemmo far ritorno in molise. per un campionato di transizione.

all’inizio degli anni sessanta si cambio’ completamente rotta e i giovani dirigenti  seppero dare una svolta che sarebbe durata  anni, quella di valorizzare le risorse territoriali scoprendo attraverso i tornei estivi i talenti da innestare nella prima squadra. dopo qualche campionato di maturazione,nel 1964/65 vincemmo il proprio girone,approdando agli spareggi che oggi si chiamano play- off.

Le altre squadre  erano il pineto,il sambuceto ed il san vito chietino trionfammo alla grande facendo ritorno in promozione. nel campionato “1965/66” terminammo al terzo posto dietro avezzano e sulmona che avevano costi di gestione altissimi per niente  paragonabili ai nostri bilanci.

Da allora si e’ andato avanti sulla stessa falsariga per  anni, cercando di limitare le spese allo stretto necessario. molte volte la stampa regionale ci additava ad esempio, per la gestione economica e per il gioco che sapeva esprimere la squadra su tutti i campi. giocavamo un calcio  senza ostruzionismi tatici sempre piacevole e mai rinunciatario, come usavano altre squadre anche di serie superiore.

Tanti i protagonist di quegli anni  sarebbe impossibile fare  i nomi ne faccio  alcuni  senza recare offesa agli altri: Manlio Carnevale  Umberto Bezpalko, ed i tanti Buzzelli, tra i quali Claudio.

Negli anni ottanta, dopo una dolorosa retrocessione ed una immediata risalita,arriva il campionato 1983/84, la “polisportiva c.e.p.”fu rilevata da gargano rezza e gravina. dopo un anno di assestamento,inizia la scalatae dai campionati regionali dilettanti  ai campionati professionistici, ed intanto scompare la denominazione “polisportiva” nel 1995/1996  approdiamo in serie”b”, ma questa e’ un’altra storia.

Ho cercato di sintetizzare molto, ma ci vorrebbe tanto spazio. ho fatti pochissimi nomi perche’e’ impossibile citare tutti  i protagonisti di quasi ottanta anni di storia calcistica castellana. un solo nome mi permetto di fare perche’ e’ una ulteriore testimonianza di cio’ che siamo stati ed e’quello di mio  fratello maggiore Giovanni,che  ha vissuto tutte le stagioni calcistiche castellane. da ragazzino giocava con i coetanei sui  prati davanti al campo sportivo e seguiva sempre da vicino quelli piu’ grandi di lui ’ che giocavano   le partite  alla domenica .

Nel dopoguerra faceva parte dell’azione cattolica  e si allenava con la prima squadra,tanto’ da farne parte disputando qualche partita nel campionato di promozione 1949/50. nel primo campionato della “polisportiva c.e.p.” giocava da centro mediano, come si diceva allora, ed  era il capitano.(il primo capitano della “polisportiva)” negli anni “60 e 70” allenava la stessa “polisportiva c.e.p.”. con la gestione gravina prestava servizio allo stadio.

Praticamente una vita vissuta nel calcio castellano. lui stravedeva per  lo squadrone del “castello” come ripeteva spesso. prima di lasciarci sognava grandi mete. Qualche mese dopo la sua scomparsa, il “castello”fu’ promosso  in “c1”.e la storia continua perche’ oggi  a indossare i colori giallorossi e’  il nipote. non importa se la maglia che veste e’ della prima squadra o delle giovanili.

Giuseppe Di Tommaso

 

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