ISERNIA – Di Pasquale: “Perché non è ancora pronto il nuovo laboratorio analisi del Veneziale? Chi di dovere si attivi prontamente per risolvere il problema”.
“Si sarebbero dovuti aprile all’inizio dell’anno, al massimo entro il mese di febbraio. Siamo invece a giugno e del nuovo laboratorio analisi del Veneziale si sono perse le tracce, con grave danno per i numerosi utenti che quotidianamente si rivolgo alla struttura ospedaliera del capoluogo per poter trovare, anche in questo particolare ed importante contesto sanitario, la giusta risposta alla propria domanda di salute”.
È molto critico il consigliere regionale Camillo Di Pasquale (foto) per la mancata apertura dei nuovi locali che dovrebbero ospitare il laboratorio analisi dell’Ospedale Veneziale di Isernia. L’esponente della PdL si chiede il perché di questo inspiegabile ritardo, “di cui – dice – la politica, quella vituperata ed attaccata fortemente un quest’ultimo periodo non ha alcuna responsabilità.
Infatti, tutto ciò che atteneva a chi governa questa regione è stato puntualmente fatto, a cominciare dal reperire le risorse economiche per realizzare un servizio estremamente importante, dando così spazio ad una programmazione sanitaria che intende migliorare le condizioni di fruibilità di quei servizi ai quali l’utenza accede con maggior frequenza. Tuttavia – continua Di Pasquale – la politica spesso deve scontrarsi anche con i ritardi causati dalla burocrazia, che vive una tempistica spesso non consona a quelli che sono i bisogni dei cittadini. In questo caso, chi detiene il “potere” di accelerare i tempi per la realizzazione dei nuovi laboratori probabilmente non ha fatto del suo meglio.
Anzi ha determinato l’ulteriore penalizzazione dell’utenza, che sperava di poter fruire di un servizio qualitativamente più elevato, ma anche una penalizzazione degli stessi operatori sanitari impegnati in quel delicato ambito. Ora – si chiede infine il consigliere Di Pasquale – chi ha responsabilità di natura tecnico/gestionale all’interno della sanità pentra faccia tutto ciò che gli compete, nel più breve lasso di tempo possibile, per evitare il procrastinarsi di situazioni che impediscono ai cittadini di poter avere un servizio sanitario di qualità, a garanzia soprattutto della propria salute”.