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Forum degli operatori:"Strane fondazioni in Molise"

6 Marzo, 2010 viteliu Archivio storico EcoDelSangro.it 77

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CAMPOBASSO – Il portavoce del Forum degli Operatori Culturali del Molise, Luca Ciarla, chiede ufficialmente un incontro urgente con i Presidenti della Provincia di Campobasso e della Regione Molise, per comprendere le motivazioni che hanno portato alla nascita della Fondazione Savoia e alla probabile Fondazione della Regione Molise.

«In Italia e all’estero – dice Ciarla – una fondazione in ambito culturale nasce normalmente dalla necessità di un privato (festival, teatro, eredi di un artista famoso, ecc) di istituzionalizzare il rapporto con tutti gli enti pubblici (ministero, regione, provincia, comune) e con eventuali privati desiderosi di dare un futuro certo all’attivita’ artistica presentata o preservata.

Si tratta quindi di uno strumento virtuoso che consegna una veste istituzionale ad una realtà considerata ormai un bene pubblico per la comunità, come ad esempio succede per la Fondazione del Teatro alla Scala, la Fondazione Umbria Jazz o la Fondazione Giacomo Puccini di Lucca. La Fondazione Savoia della Provincia di Campobasso e la ancora più improbabile Fondazione della Regione Molise, sembrerebbero seguire invece uno strano percorso inverso. Queste istituzioni spostano fondi pubblici destinati allo sviluppo culturale del Molise nelle casse di fondazioni (di diritto privato) delle quali sono unici controllori e che non hanno gli stessi obblighi gestioniali degli assessorati, pur facendo in teoria quasi la stessa funzione.

Se andiamo ad analizzare il percorso della Provincia e della Fondazione Savoia, ci rendiamo conto che i fondi reali disponibili per gli eventi di qualità sul territorio sono diminuiti drasticamente, nonostante in passato fosse stato avviato un piano organizzativo (denominato PEF) che aveva permesso la crescita di tanti eventi di qualita’. Con l’avvento della Fondazione Savoia si e’ deciso di canalizzare quasi tutti i fondi sulla programmazione del teatro, che però non sembra nemmeno cresciuta rispetto agli anni precedenti.

Non comprendiamo quindi le ragioni di questa Fondazione; si poteva semplicemente bandire una gara pubblica per dare una gestione professionale al Teatro, assicurando la stessa qualita’ e magari anche più spazio ai molisani di assoluto valore nazionale ed internazionale che invece vengono quasi costantemente ignorati dalla Fondazione e dal Presidente d’Ascanio. Ancora più grave sembrerebbe il percorso nascente della Fondazione della Regione.

I costi di gestione sarebbero talmente alti da annullare quasi completamente la possibilità della Regione Molise di finanziare le attività professionali sul territorio. Mi chiedo – afferma Ciarla – se il Presidente Iorio sia al corrente che questa strada scontenterebbe i tantissimi molisani che si sono legati ai nostri eventi, seguiti spesso anche dalla stampa nazionale ed internazionale. Irreale poi sembrerebbe la necessità di nominare un direttore della fondazione senza bando, senza una gara chiara e trasparente; che si voglia semplicemente creare nuovi posti di lavoro?

 Perchè i molisani (compreso lo stesso Iorio, la giunta regionale e tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza) dovrebbero sacrificarsi per assicurare uno stipendio ad alcuni soggetti e nello stesso tempo rinunciare all’opera, al jazz, al teatro, ai tanti eventi di qualità nati negli ultimi anni, grazie al lavoro e alla passione di buoni operatori culturali, nonostante le incredibili difficoltà che incontriamo tutti i giorni? In conclusione, che bisogno c’e’ di assegnare fondi per la cultura creando (e pagando) ulteriori istituzioni che avrebbero lo scopo di assegnare fondi? Sembra un controsenso e uno spreco assurdo di questi tempi.

Non basterebbe “semplicemente” nominare – conclude Ciarla – assessori preparati e interessati alla valorizzazione delle risorse culturali del Molise (luoghi, eventi e artisti), gestire i fondi solo ed esclusivamente attraverso bandi trasparenti e meritocratici e affidare la gestione degli spazi dediti alla cultura ad imprese e/o associazioni professionali?».

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