CIVITELLA ALFEDENA – “Via Claudio Miccoli (1958-1978) – Ecopacifista non violento”. Una targa stradale di questo tipo, per una via intitolata a un giovane impegnato nel movimento a tutela dell’ambiente; è la prima volta in Italia.
È quanto accaduto a Civitella Alfedena nel corso di una “Tre giorni”, emblematicamente intitolata “Sulla strada di Claudio”, conclusasi ieri nel cuore del ‘Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise’, e che ha avuto come introduzione (nel CIV Anniversario – Johannesburg, 11 settembre 1906 – del Satyāgraha di Gandhi, il manifesto di quella forza attiva di cambiamento che è la nonviolenza) proprio l’inaugurazione di “via Claudio Miccoli”.
Flora Viola, sindaco di quel minuscolo gioiello del Parco che è Civitella Alfedena – borgo di antichi contadini e pastori, oggi perla di turismo ecologico – ha tirato giù un velo verde sotto una pioggerellina beneaugurate ed è comparso il nome della via comunale che conduce a quel sentiero in cima al quale c’è il rifugio di Forca Resuni: via Claudio Miccoli ! Di qui passava il giovane ambientalista napoletano per recarsi a trascorrere – negli anni ’70 – le più belle estati della sua vita, impegnato nei progetti WWF di monitoraggio della fauna aventi come obiettivo il ripopolamento del Parco: la strada di Claudio, appunto.
Alla cerimonia erano presenti – con il gonfalone e accanto al Sindaco con fascia tricolore – il presidente del “Parco Nazionale”, Giuseppe Rossi, una rappresentanza delle “Guardie del Parco”, familiari (tra i quali il padre Zeno) e amici di Claudio e i finalisti del “Premio Claudio Miccoli”: una quindicina di ventenni di oggi che hanno fruito appunto come premio (nelle due sezioni: “poesia” e “multimedialità”) una vacanza di tre giorni nel ‘Parco Nazionale d’Abruzzo’.
Dalla neo inaugurata via Claudio Miccoli è partita proprio l’11 settembre, l’escursione – guidata dalle “Guardie del Parco” – al Rifugio di Forca Resuni (m. 1952), dove è collocata una targa marmorea con una poesia di Claudio. Qui il testo della poesia, un po’ sbiadito dagli elementi atmosferici, è stato reso più leggibile da un piccolo restauro con pennarelli (si spera) indelebili.
L’intera manifestazione è culminata, infine, nel Convegno (organizzato dal ‘Comitato Claudio Miccoli’) nel corso del quale è stato per la prima volta presentato il libro – edito dal Comune di Napoli (luglio 2010) – contenente le poesie finaliste del ‘Premio Claudio Miccoli’ e dall’emblematico titolo “Il vento è nostro fratello e la pioggia non ci è nemica” (da un verso di una poesia di Claudio). Sono intervenuti: Ivano D’Antonio, curatore del libro stesso; la scrittrice Mara Fortuna (che ha letto e commentato alcune pagine autobiografiche, dedicate a Claudio, di un suo recente libro); Corrado Maffía, della “Scuola di Pace” di Napoli; Francesco Ruotolo, coordinatore del “Comitato Claudio Miccoli”, l’Associazione tra familiari, amici ed estimatori di Claudio che ha organizzato la tre-giorni in terra d’Abruzzo.
A conclusione della manifestazione è stato proiettato il cortometraggio che ha conseguito il 1° premio e sono state lette, dai rispettivi autori, le sei poesie finaliste.
Dal 2006 c’è a Napoli “via Claudio Miccoli”, una strada – richiesta da una petizione popolare, promossa dal ‘Comitato Claudio Miccoli’, di oltre 10mila firme – nel rione ove il giovane ecopacifista napoletano nacque ed è vissuto per vent’anni fino al giorno (30 settembre 1978) in cui un atto di violenta intolleranza lo stroncò nel fiore degli anni. Claudio fu colpito – a Napoli, in piazza Sannazaro – diciotto volte a morte da un gruppo di neofascisti, cui era andato incontro per sapere perché stessero seminando il panico anziché propagandare pacificamente le loro idee e l’aggressione a freddo fu tanto più violenta poiché nei suoi capelli lunghi e nella sua barba folta gli aggressori riconoscevano il lui il ‘nemico’ da abbattere selvaggiamente.
Con la singolare intitolazione a Claudio Miccoli di una strada a Civitella Alfedena (AQ) si realizza un obiettivo fondamentale per il ‘Comitato Claudio Miccoli’; quello di sottolineare e tramandare – proprio in uno dei più vetusti “Parchi” nazionali d’Italia – il valore dell’impegno attivo e nonviolento per realizzare la “pace” tra gli esseri umani e con la natura.
Il messaggio di Claudio, i valori della pace, dell’amore per la natura, della solidarietà, della tolleranza, del rispetto per ogni identità, non sono morti; anzi, si sono diffusi e affermati. E sono diventati “senso comune” per le nuove generazioni: i principi inalienabili della pace, della solidarietà, della nonviolenza sono attivi e vivi come dimostra anche l’intitolazione a Civitella Alfedena di questa nuova, pacifica, simbolica, ecologica “via Claudio Miccoli”.
Sulla strada di Claudio, il giovane ecopacifista nonviolento vissuto e morto per i suoi ideali, oggi si moltiplicano le energie, le persone impegnate per realizzare un mondo nuovo e diverso.