CIVITELLA ALFEDENA – L’8 maggio prossimo, in occasione dell’iniziativa “Piccola Bella Italia- Voler Bene all’Italia” organizzata come ogni anno da Legambiente, alla quale il Comune ha aderito, verrà esposta sul palazzo comunale la bandiera italiana a mezz’asta in segno di lutto.
L’iniziativa del Comune di Civitella Alfedena vuole denunciare, al di là dei proclami delle forze politiche e dei provvedimenti approvati in Parlamento, la difficoltà in cui si trovano i piccoli comuni, in particolare quelli delle aree interne, per le politiche di riduzione dei servizi ai cittadini, siano essi i servizi come gli uffici postali, che quelli sociali e sanitari. Una protesta contro quelle politiche che allontanano sempre di più le decisioni sulle questioni care ai cittadini, dimenticando il principio di sussidiarietà previsto dalla nostra Costituzione, come è avvenuto in Abruzzo per l’Ato unico regionale.
Per il Sindaco Flora Viola “stiamo assistendo ad un impoverimento del paese Italia. La chiusura degli uffici postali, avvenuta senza che nessuna forza politica e istituzionale abbia preso una posizione chiara e decisa, è un primo segnale. Un segnale preceduto da una lunga serie di tagli ai trasferimenti, in particolare da parte dello Stato e dalla Regione, aggravati dalle norme sul cosiddetto federalismo fiscale e dalla crisi economica che colpisce, nelle nostre zone, soprattutto il comparto turistico, quello dell’edilizia e dei servizi.
Ancora oggi non è data conoscere ai Comuni su quali risorse potranno contare nel 2011, sia per la parte corrente che in quella investimenti, e quali saranno le modalità di attuazione del federalismo. Le stesse iniziative parlamentari, come la legge sui piccoli comuni approvata alla Camera, appaiono seppur lodevoli come dichiarazioni di principio, senza alcun riscontro nella realtà dei fatti”.
“I piccoli Comuni – prosegue il sindaco – sono un presidio importante per la tutela del territorio. Rappresentano il cuore del paese Italia e della Regione Abruzzo. Oggi ci troviamo di fronte all’assenza di una politica verso quei centri che rappresentano circa il 50% del territorio nazionale.
I nostri cittadini, quelli che hanno scelto nelle difficoltà di continuare a risiedere nelle aree interne, oggi vivono una grave situazione di disagio. I tagli ai servizi, da quello dei trasporti, a quelli sociali a quelli sanitari a quelli scolastici, compromettono le condizioni di vita di decine di migliaia di persone che difendono e presidiano, con la loro presenza, il territorio ed evitano, con il loro quotidiano lavoro, il degrado ambientale, storico, sociale e culturale di una larga parte del paese.
Per fare questo ci vuole che le persone restino sulle nostre montagne, come presidio anche della legalità, che ci siano investimenti che non sono spesa pubblica improduttiva ma investimenti nella tutela del territorio per evitare che il degrado aumenti i rischi, a cominciare da quello idrogeologico.
Noi chiediamo alle istituzioni regole certe, risposte adeguate nel rispetto del principio di uguaglianza e di sussidiarietà per dare, ai nostri giovani, alle nostre famiglie e ai nostri anziani le medesime opportunità di tutti i cittadini italiani e abruzzesi. Noi tuteliamo il territorio ogni giorno, difendiamo l’acqua che milioni di cittadini bevono dai rubinetti, mentre in altri luoghi va avanti il saccheggio. Noi, però, paghiamo le scelte degli altri, anche per la responsabilità della politica”
Per queste ragioni, sottolinea il Sindaco, “il giorno della festa della Piccola Grande Italia listeremo la bandiera italiana a lutto, in segno di protesta verso le politiche in atto e per chiedere alle istituzioni locali, Regione e Provincia in primo luogo, un tavolo di confronto per le aree interne, finora assenti. Invitiamo gli altri sindaci a fare altrettanto. E’ ora di smettere di tacere è giunto il momento di alzare la voce e di portare la protesta in ogni parte della Regione”.