CASTEL DI SANGRO – Chissà se prima o poi scopriremo che nei millenni passati fu lanciata una sorta di maledizione verso le mulattiere abruzzesi-molisane, oggi arterie fondamentali per la viabilità di queste due regioni.
A cosa ci riferiamo? Sicuramente al completamento della fondo Valle Sangro tra Sant’Angelo del Pesco e Quadri, circa 5 chilometri di viadotto. Quasi 30 anni di promesse, convegni e campagne elettorali di ogni colore politico con risultati ben visibili a tutti: il nulla. Ed ora alla superstrada Castel di Sangro – Isernia, il sogno che diventa realtà, grazie all’impegno di Tonino Di Pietro, allora Ministro delle Infrastrutture. Entrambi opere sofferte, piene d’imprevisti ed invase dalla burocrazia di ogni genere.
La malasorte è in agguato ancora una volta per il cantiere aperto tra Isernia e Castel di Sangro, anzi, per chi vi opera. Dopo svariati anni di fermo dei lavori: prima, dovuti alla scomparsa dell’imprenditore marchigiano Costantino Rozzi e poi a tutte le altre vicende connesse. Adesso, un’altra morte improvvisa segna questa incredibile storia. Stavolta a lasciare questo mondo è il titolare d’impresa che si è aggiudicato l’appalto per la realizzazione del ponte di ferro, all’altezza della frazione Castiglione nel territorio di Rionero Sannitico.
Insomma, superstizione o no, di certo è che i lavori in questa superstrada non filano liscio come in tante altre opere stradali. Una leggenda o addirittura la trama di una “fiction”, la quale ci riporta alla memoria il tetro sceneggiato Rai del 1971, “Il Segno del Comando”, dove il destino mixato al paranormale disegnavano scenari inquietanti
Esoterismo a parte, il sindaco Ferdinando Carmosino a Ecodelsangro smentisce l’allarmismo lanciato da un noto quotidiano molisano che lo vedrebbe “seriamente preoccupato” per il blocco dei lavori. Il primo cittadino rionerese dorme notti tranquille ed assicura che sulla Castel di Sangro – Isernia i lavori procedono regolarmente anche il sabato.
Insomma, è vero che il titolare dell’impresa è morto, è vero che i figli non vogliono seguire le sue orme, ma l’opera è stata finanziata ed ha la copertura economica prevista. E gli operai chi li paga? Domanda insoluta. Forse un amministratore delegato della società? Non mi risulta che gli operai non siano pagati dice Carmosino.
Dunque, proseguendo con questi ritmi e speriamo senza altri decessi “improvvisi”, l’opera sarà consegnata certamente nell’autunno del 2011.
A prova di questo, sabato 3 luglio si inaugura l’apertura dello svincolo stradale di Roccasicura nel tratto già attivo, tra Forlì del Sannio ed Isernia.